L’IDROPUNTURA è una variante della AGOPUNTURA tradizionale, rispetto alla quale offre il vantaggio di muoversi liberamente, lasciandole cosi la possibilità di assumere la posizione più comoda durante il travaglio e potenzia il rilassamento favorendo la dilatazione del collo dell’utero e il parto.
L’IDROPUNTURA come si tratta e come funziona:
L’Idropuntura consiste nell’infiltrazione sottocutanea di soluzione fisiologica a base di cloruro di sodio e acqua purificata(una quantità variabile da 2 a 4-5 cc a seconda della zona dove viene effettuata) negli stessi punti utilizzati dall’Agopuntura. Successivamente, gli aghi vengono tolti e il liquido iniettato, formando dei rigonfiamenti in punti strategici, ovvero i “ponfi” di fisiologica, mantiene la pressione costante allievando il dolore.
La procedura prevede una prima stimolazione solitamente durante la fase dilatante, ma anche in qualsiasi altro momento del travaglio, a richiesta della partoriente. Dopo il primo trattamento, se il travaglio è particolarmente lungo, può essere ripetuta ogni due ore, finchè la donna ne sente il bisogno, senza effetti collaterali o rischi per la futura mamma o il nascituro.
Il meccanismo dell’IDROPUNTURA si articola in almeno due livelli: uno noto come “teoria del cancello” riguarda lo schema di trasmissione del dolore nel travaglio di parto. Quello scatenato dalle contrazioni è viscerale e si proietta in aree sintomatiche ben localizzate. Esercitando una pressione su questi punti, con aghi o con ponfi di fisiologica, vengono stimolate le fibre sensitive, che trasmettono un impulso positivo. Il segnale arriva al midollo e al sistema nervoso prima dello stimolo del dolore, bloccandolo.
L’altro livello è quello energetico dove ristribuendo l’energia in modo equilibrato si produce un senso di rilassamento e benessere che favorisce il parto e l’esperienza clinica dimostra che questa pratica può rappresentare un’alternativa all’epidurale e in alcuni casi può evitare il ricorso all’intervento chirurgico.