Le cure del neonato vengono praticate su di un tavolo riscaldato, per che il bambino non si raffreddi molto presto.
Non bisogna dimenticare che è vissuto per nove mesi alla temperatura costante di 37° e che improvvisamente si trova a 22°. Non è ancora capace di adattare la propria temperatura interna, che si abbassa di 1 – 2,5°. Solo due o tre giorni più tardi ritroverà una temperatura di 37°.
Dopo aver somministrato due goccie di collirio per occhio, pesato, e misurato la statura e la circonferenza delle testa, è uso frequente fare al bambino un bagno caldo, per ricordagli l’ambiente da cui proviene. In quel momento manifesta il suo benessere e ritrova immediatamente la calma. Lo si tiene nell’acqua per circa 5 minuti, senza lavarlo, per non toglierli la vernice, che ne protegge la pelle fragile.
Dopo le prime cure e il bagno, il bambino sarà sottoposto a tutta una serie di test, che hanno lo scopo di controllare la respirazione, i battiti cardiaci (che variano dai 100 ai 120 al minuto) il tono muscolare e i riflessi. Quest’ultimi servono a constatare il buon funzionamento del sistema nervoso centrale.